5 sfide per le PMI che vogliono passare al Cloud

Cloud e PMI

Si parla molto del Cloud e dell’impatto positivo che può avere sui processi aziendali e sulla competitività, ma nonostante questo il tasso di adozione tra le PMI è ancora lento [1].

La discordanza tra i benefici attribuiti al Cloud dagli imprenditori e il comportamento degli stessi ha incuriosito diversi ricercatori, che hanno indagato i fattori che ostacolano l’adozione del Cloud nelle piccole aziende.

In questo articolo ho raccolto una sintesi dei principali risultati emersi e alcuni spunti per abbracciare la trasformazione digitale con maggiore serenità.

Sfida n. 1: sicurezza dei dati in cloud e mancanza di controllo

La sicurezza dei dati archiviati nel Cloud [2] è il maggior problema da affrontare.

Ciò che spaventa maggiormente è [3]:

  • non avere il controllo completo dell’infrastruttura,
  • il livello di fiducia che si può riporre nel fornitore in termini di uso improprio o furto delle informazioni sensibili e dei dati archiviati,
  • i possibili attacchi hacker,
  • una comprensione poco chiara della giurisdizione dei contratti cloud,
  • la presenza di normative nazionali differenti relative al trattamento dei dati.

Se anche tu ti stai interrogando su questi temi, è perché hai già maturato un buon livello di consapevolezza sui rischi associati al trattamento digitale dei dati.

Sembrerà strano, ma in realtà le tue preoccupazioni sono un ottimo punto di partenza per affrontare la questione.

Anche se è spesso possibile “trasferire” contrattualmente buona parte dei rischi al fornitore di servizi cloud, capisco la tua preoccupazione. In gioco c’è sempre il nome dell’azienda e la sua affidabilità.

Questo però non deve paralizzare l’innovazione aziendale.

Ogni tecnologia porta con sé dei rischi; ciò che possiamo fare è riconoscerli, prevenirli, sapere come gestirli.

Facendo la classica lista dei PRO e dei CONTRO per il passaggio al Cloud, ti accorgerai che i benefici superano di gran lunga i rischi.

Riprendiamo i punti che spaventano maggiormente e analizziamoli con più lucidità.

Punto 1: non avere il controllo completo dell’infrastruttura

Siamo sicuri che sia un male?

Le micro e piccole imprese raramente hanno un reparto IT specializzato all’interno dell’azienda.

È più facile che si rivolgano ad un parente, amico o dipendente con un livello di competenze informatiche sopra la media delle persone che ruotano intorno all’azienda, ma questo non fa di lui o lei uno specialista.

Scegliere una soluzione Cloud permette di delegare la gestione dell’infrastruttura potendo contare sulla professionalità acquisita da chi ha deciso di specializzarsi in questo settore.

Punto 2: fiducia nel fornitore di servizi Cloud

Capisco che sia un aspetto delicato, ma non è un tuffo nel buio.

Oggi abbiamo la possibilità di documentarci sul fornitore, leggere le esperienze degli altri clienti, confrontarci con chi ha già fatto questo passo, chiedere consiglio ad esperti del settore.

Questo discorso non vale solo per il Cloud. Oggi grazie ad Internet, aziende che:

  • vengono meno agli accordi,
  • non mantengono gli standard di qualità previsti,
  • trascurano le esigenze dei clienti,

non hanno vita lunga.

Punto 3: attacchi hacker

Ti sorprenderà sapere che il 62% degli attacchi informatici è causato da tecniche d’attacco tutto sommato banali come il phishing e lo sfruttamento di vulnerabilità note.

Il problema non è il Cloud, ma cosa fai concretamente per la sicurezza informatica della tua azienda.

Ti lascio il link ad una risorsa che tratta il tema in modo approfondito e che ti fornirà una Checklist di Sicurezza per i Clienti Cloud.

Punto 4: contratti e normative

È un problema concreto, perché la tecnologia evolve con ritmi più veloci dei processi legislativi.

In questo caso posso solo consigliarti di affidarti ad un Avvocato specializzato in informatica giuridica e con esperienza nei servizi Cloud.

Tieni a mente che un progetto di trasformazione digitale richiede sempre il coinvolgimento di più competenze.

Sfida n. 2: costi

Si è sempre pensato che l’innovazione tecnologica e gli investimenti in ricerca e sviluppo fossero ad esclusivo appannaggio delle grandi aziende.

I progetti IT, oltre al costo elevato, di solito comportano un alto rischio di fallimento.

Circa il 20% dei progetti IT viene annullato prima del completamento e meno di un terzo viene terminato in tempo e entro il budget con le funzionalità previste [4].

Nello scenario appena descritto è naturale per una PMI avere un atteggiamento timoroso nei confronti di nuove soluzioni tecnologiche.

Le soluzioni Cloud hanno però un vantaggio straordinario, essendo caratterizzate dal Pay per use, le aziende possono iniziare ad utilizzare il Cloud pagando solo per le risorse consumate senza dover sostenere elevati costi iniziali.

Lo stesso vale per i servizi Cloud in abbonamento che consentono anche a startup e piccole imprese di avvalersi di applicazioni come ERP (Enterprise Resource Planning), CRM (Customer Relation-ship Management) e SCM (Supply Chain Management) [5].

Quando si parla di costi ovviamente non ci si riferisce solo a quelli per l’acquisto del servizio, ma anche ai costi di consulenza, progettazione e formazione.

Per coprire anche questa tipologia di costi e facilitare l’adozione delle tecnologie di Impresa 4.0 anche tra le realtà imprenditoriali più piccole, esistono diverse iniziative come:

  • i voucher per la digitalizzazione delle imprese in ottica 4.0 stanziati dalle camere di commercio
  • i fondi del PNRR pari a 40,32 miliardi per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
  • il piano Transizione 4.0 che attraverso il meccanismo del credito d’imposta stimola gli investimenti per l’innovazione 4.0.

Se nonostante tutto, l’investimento dovesse sembrarti ancora “costoso”, vorrei farti ragionare sul fatto che in questo caso il gioco vale la candela.

Le aziende che sono già passate a soluzioni di Cloud Computing hanno risparmiato fino al 70% dei costi operativi [6].

Il “sacrificio” per l’investimento iniziale sarà ben ripagato da una gestione operativa più efficiente.

Sfida n. 3: consenso dei dipendenti e cultura innovativa

Quando si affronta il tema della trasformazione digitale, non si può trascurare il ruolo giocato dalle persone che dovranno utilizzare quelle nuove tecnologie.

Abbandonare metodi di lavoro consolidati, le sicurezze di ambienti di lavoro conosciuti e i programmi che con tanta fatica finalmente si riusciva ad usare, richiede un grande sforzo e può essere fonte di stress.

Le resistenze che incontrerai non è detto che siano legate alla tecnologia.

Alcuni sondaggi sottoposti ai lavoratori durante i miei corsi di formazione hanno fatto emergere che nella maggior parte dei casi i dipendenti riconoscono e apprezzano i vantaggi offerti dal Cloud, ciò che li frena è:

  • la dotazione tecnologica: ad esempio prima di spingere per lo smart working assicurati che abbiano computer e connessione Internet adeguati. Fagli sentire la tua vicinanza nella gestione del problema, fornendo soluzioni, suggerimenti e il supporto dell’ufficio informatico.
  • il momento: anche se la nuova tecnologia è in grado di migliorare l’efficienza operativa, c’è sempre un momento di transizione e apprendimento che inizialmente rallenta le attività. Se il personale è già sotto stress per scadenze imminenti o improvvisi picchi di lavoro, valuta un passaggio più graduale alle soluzioni Cloud per dargli il tempo di adattarsi.
  • la fase lavorativa: resistenze al cambiamento possono derivare anche dalla fase lavorativa in cui ci si trova. Se mancano pochi anni alla pensione, potrebbero esserci meno energie per imparare di nuovo come fare il proprio lavoro.

Per evitare situazioni come quelle descritte, si dovrebbe considerare la formazione in azienda una costante nella vita lavorativa, il cosiddetto lifelong learning, e non un evento occasionale.

Promuovi la cultura dell’innovazione, abitua i dipendenti a mettere in discussione modelli e processi, a voler crescere e sperimentare.

Sfida n. 4: integrazione con i sistemi esistenti e potere del fornitore di servizi Cloud

Un altro fattore che rallenta l’adozione del cloud [7] è stato individuato nella mancanza di standard definiti a livello globale.

La mancanza di standard nel mercato del cloud genera tre tipi di problemi:

  1. la difficoltà o impossibilità di collegare la soluzione in Cloud con altre applicazioni già in uso;
  2. il vendor lock-in cioè il rapporto di dipendenza che si instaura tra l’impresa e il fornitore di servizi Cloud e che rende costoso il passaggio da un fornitore all’altro;
  3. la gestione dell’incertezza legata alla capacità del fornitore di rispondere tempestivamente ai cambiamenti delle esigenze dell’organizzazione.

Nell’avvicinarsi a soluzioni in Cloud bisogna tenere a mente che nella maggior parte dei casi la soluzione perfetta costa molto perché richiede un grande livello di personalizzazione.

Se si riesce ad accettare un giusto compromesso tra budget disponibile e funzioni del servizio in Cloud, si riusciranno a portare in azienda grandi miglioramenti e una maggiore efficienza operativa, che nel tempo finanzieranno la soluzione perfetta.

sfida n. 5: competenze interne

Investire in nuove tecnologie non serve a molto se trascuriamo le persone che dovranno utilizzare quegli strumenti.

In base al livello di competenze digitali interne, l’adozione del Cloud sarà più o meno complessa da gestire e richiederà tempi diversi.

Oltre ad attivare corsi di formazione mirati per i dipendenti, ti segnalo la Fondazione Mondo Digitale che eroga corsi di formazione gratuiti su diversi livelli.

In ogni caso, durante il processo di trasformazione digitale monitora il livello di stress in azienda. Quando inizia ad aumentare, aiuta i tuoi dipendenti a rimanere focalizzati sui benefici che il Cloud porterà nel loro lavoro come:

  • la maggiore flessibilità e la possibilità di lavorare da remoto,
  • il miglioramento delle prestazioni lavorative,
  • la possibilità di esplorare nuovi modi di collaborare.

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Note

[1] Small Businesses Appear Slow to Embrace the Cloud – BizTech

[2] Sultan NA; Reaching for the ―cloud‖: How SMEs can manage. International journal of information management, 2011; 31(3): 272-278 e IDC Group “Cloud Computing in the Midmarket : Assessing the Options

[3] A Review of the Factors that Influence the Adoption of Cloud Computing by Small and Medium Enterprises, autori Lujain Mohammed Hasan , Laith Ali Zgair, Adoum Abdoulaye Ngotoye, Hisham Noori Hussain, Chya Najmuldeen, Scholars Journal of Economics, Business and Management 2015; 2(8A):842-848

[4]  Kappelman, L., R. McKeeman, & L. Zhang, 2006. Early Warnings Signs of IT Project Failure: The Dominant Dozen. Information System Management.

[5] Buyya R, Yeo CS, Venugopal S, Broberg J, Brandic I; Cloud computing and emerging IT platforms: Vision, hype, and reality for delivering computing as the 5th utility.” Future Generation computer systems, 2009; 25(6): 599-616 e Durkee D; Why cloud computing will never be free. Queue, 2010; 8(4): 20.

[6] Baliga J, Ayre RW, Hinton K, Tucker RS; Green cloud computing: Balancing energy in processing, storage, and transport.” Proceedings of the IEEE, 2011; 99(1): 149-167

[7] Nuseibeh, H. (2011). Adoption of Cloud Computing in Organizations. Proceedings of the Seventeenth Americas Conference on Information Systems

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